Un esclusivo Congresso di Rinologia organizzato da Matteo Gelardi a ‘Naso’ Giornaledipuglia.com 2 settembre 2018
Fra le tante funzioni del naso vi è quella protettiva che, con la sua struttura ossea e cartilaginea protegge gli occhi, o quella di difesa, quando immergendosi in acqua o nuotando e tappandosi le narici, per evitare l’ingresso dell’acqua nelle vie aeree, compensa la pressione esterna.
Dal punto di vista funzionale il naso ha una grande importanza: basti pensare che oltre a condizionare l’aria che va ai polmoni, impedisce il passaggio di impurità, fa da ammortizzatore in caso di urto, come sanno bene i pugili, essendo il primo sacrificio che richiede la loro professione. Inoltre, il naso ha una notevole importanza nell’amplificazione della voce, cosa molto nota ai cantanti, perché le cavità nasali funzionano anche da cassa di risonanza. In ogni caso il naso ha assunto una importanza tale da interessare anche poeti e scrittori che ne hanno fatto cenno nei loro scritti, oggettivandolo variamente.
“Avere il naso chiuso, associato o meno a starnuti, con effluvio nasale e prurito è molto fastidioso, tanto da compromettere la qualità di vita sia di giorno e, soprattutto di notte, impedendo un ottimale riposo con le conseguenti ridotte prestazioni scolastiche e lavorative - spiega Matteo Gelardi, noto otorinolaringoiatra e citologo nasale del Policlinico di Bari, nonché Presidente dell’Accademia di Rinologia. Il naso è al centro, oltre che del viso, anche di numerose discipline specialistiche quali allergologia, pediatria, pneumologia, infettivologia, chirurgia plastica e persino medicina legale; infatti, uno studio ha dimostrato che si può stabilire il momento del decesso nelle prime 12 ore, dal funzionamento delle cellule ciliate del naso che sopravvivono per molte ore alla morte dell’individuo”.
Da circa un ventennio il naso ha interessato in modo particolare, Matteo Gelardi, che ha dato non solo ampia importanza alle patologie ad esso legate, ma ha dato alla Rinologia una nuova via per la diagnosi e la terapia delle patologie ad esso legate.
Matteo Gelardi, Presidente della Accademia di Rinologia organizza, com’è noto, a Naso, dal 5 all’8 Settembre, il Congresso Nazionale dell’Accademia Italiana di Rinologia e Citologia Nasale. Si... proprio NASO, una ridente cittadina in provincia di Messina.
La città di Naso non è stata scelta “a naso”, infatti vi sono una serie di convergenze:
San Cono è il Santo protettore dei Rinologi ed è anche il santo Patrono di Naso, ridente cittadina di 4000 anime, situata a 500 mt sopra il livello del mare in provincia di Messina; è interessante notare che nello stemma della città di Naso sono disegnati sia il naso che le orecchie che potrebbe essere considerata come la prima descrizione dell’unità rino-tubarica.
Ma non solo, la chiesa di San Cono si trova di fronte alla chiesa di San Biagio, il Santo protettore della gola e degli otorinolaringoiatri.
Alla luce di tali scoperte possiamo dire che la città di Naso è sicuramente il luogo della spiritualità dell’otorinolaringoiatria.
I rinologi, che giungeranno a Naso da ogni parte d’Italia, conosceranno i nasitani e parleranno di patologie nasali e tanto altro ancora.
Sarà un congresso unico nel suo genere, dove il Naso, che è sempre stato la Cenerentola di tutto l’organismo, conquisterà la dignità che altri organi ancora non hanno:
- SCIENTIFICA (con il suo Congresso Nazionale nella città di Naso);
- ARTISTICA (con esposizione di quadri e abiti realizzati con le immagini citologiche della mucosa nasale);
- CULTURALE (con la rappresentazione teatrale “Il Naso” tratto dai racconti di Pietroburgo di Gogol Nicolaj);
- MUSICALE (con il Complesso di Golgi che eseguirà musiche che linkano con il naso);
- RELIGIOSA (con la scoperta di San Cono, protettore del Naso e dell’Orecchio).
Cono o Conone Navacita, figlio del conte normanno Anselmo, governatore della città, ancora ragazzo abbandonò la casa e le ricchezze e si ritirò nel locale convento di San Basilio. Trasferito al Convento di Fragalà, nel comune di Frazzanò, ebbe come maestri spirituali san Silvestro da Troina (1110-1164) e san Lorenzo da Frazzanò (1116-1162), che lo prepararono al sacerdozio. Conone, dopo l’ordinazione, continuò a manifestare segni di vocazione all’eremitaggio e, col permesso dei superiori, si ritirò in una grotta, che prese il nome di Rocca d’Almo.
Ben presto la sua fama di santità superò i confini di Naso.
Richiamato al monastero dai suoi superiori, fu eletto Abate. In seguito, al ritorno a Naso da un pellegrinaggio in Terra Santa, elargì ai poveri la ricca eredità del padre e si ritirò nella grotta di San Michele. La città era stata colpita da un morbo contagioso e i nasitani si rivolsero allora all’Abate che li liberò dalla malattia: del miracolo vi è ricordo nello stesso stemma della città. Morì a 97 anni, un venerdì Santo del 28 marzo 1236.
Canonizzato nel 1630, san Cono è patrono di Naso.