La storia illustrata della lingua italiana
Giornaledipuglia.com 3 agosto 2018
Una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 42/2017), ha affermato che “le legittime finalità dell’internazionalizzazione non possono ridurre la lingua italiana, all’interno dell’università italiana, a una posizione marginale e subordinata, obliterando quella funzione, che le è propria di vettore della storia e dell’identità della comunità nazionale, nonché il suo essere, di per sé, patrimonio culturale da preservare e valorizzare”. In realtà la lingua italiana ha una storia lunga molti secoli, milioni sono le persone che la utilizzano nei pensieri e nelle parole, sia nelle professioni che nella vita comune.


Il testo accompagna il lettore, soprattutto non ‘specialista’, in un viaggio che rende visibili, attraverso un ricco corredo di immagini, le mille voci ed i mille volti di coloro che nel corso del tempo hanno plasmato e poi reso vitale e creativa una delle lingue di cultura più apprezzate nel mondo, destando il suo interesse per la lingua italiana ben oltre la curiosità superficiale e la rivendicazione di appartenenza. In sostanza serve per apprezzare di più chi ha saputo magistralmente modellare in precedenza l’italiano.

Gli autori hanno trattato moltissimi argomenti con molta semplicità e comprensibili per tutti: partendo dalla nascita della lingua italiana, alla lingua parlata, che è stata sempre molto diversa da quella scritta, all’influenza e al contributo delle lingue straniere all’italiano e, infine, alla lingua italiana nel mondo, e lo hanno fatto arricchendo i temi citati in numerosi altri argomenti, tra i quali non hanno tralasciato il dialetto nell’Italia di oggi,
Scrivono gli autori che “I dialetti restringono a poco a poco il loro ambito d’uso, arrivando sul finire del secolo a trovarsi in posizione marginale nella comunicazione. Eppure, è proprio il pieno predominio dell’italiano da parte della stragrande maggioranza della popolazione a rendere possibile il rilancio di un nuovo uso del dialetto, visto ora non più come il registro inevitabile di chi non sa usare l’italiano, ma come quello di chi, ormai pienamente italianizzato, lo usa consapevolmente per dare espressività e autenticità al proprio discorso”. Vi pare poco?
In ogni caso gli autori hanno scritto un testo, in parte tecnico, alla portata del comune di tutti, arricchendolo con moltissimi argomenti e immagini che rendono fruibile a tutti la comprensibilità. Da non perdere.

Divisa in quattro sezioni, Dal latino
all’italiano, L’italiano tra scritto e parlato, Le lingue straniere
nell’italiano e L’italiano nel mondo, La storia illustrata della lingua italiana
di Luca Serianni e Lucilla Pizzoli, pubblicata da Carocci, si offre
come un’agile descrizione dell’evoluzione dell’italiano, partendo dalla
constatazione che “molti italiani, pronti a incensarne le meraviglie si
servono poi della lingua madre senza troppi riguardi”. Scrivono i due
autori: “vedere come funziona l’italiano è un po’ come assistere gli
architetti che hanno progettato il Colosseo o guardare Leonardo alle
prese con i pennelli. Ci serve per apprezzare di più chi ha saputo modellare magistralmente l’italiano e anche, perché no, per
provare a metterci alla prova con gli stessi attrezzi e gli stessi
pennelli adattandoli con creatività ai nostri giorni”. Da Dante
Alighieri a Italo Calvino, dal Placito Capuano alle scritte sui muri,
dall’influenza del latino a quella dell’inglese, una serie di itinerari
che ci aiutano a prendere consapevolezza delle potenzialità del nostro
principale mezzo espressivo
Luca Serianni ha insegnato per oltre trent’anni
Storia della lingua italiana alla Sapienza Università di Roma; è
vicepresidente della Società Dante Alighieri, accademico della Crusca e
dei Lincei, direttore di riviste scientifiche e autore di numerosi
contributi sull’italiano antico e moderno, letterario e dell’uso.
Lucilla Pizzoli Insegna Linguistica italiana
all'Università per gli studi internazionali di Roma (UNINT) e collabora
con la Società Dante Alighieri per la promozione della lingua italiana.
Tra i suoi interessi, la grammaticografia storica (ha pubblicato Le grammatiche di italiano per inglesi, 1550-1776: un’analisi linguistica, Accademia della Crusca, Firenze 2004) e l’italiano all'estero.