San Nicola tra miracoli, leggende e culto Giornaledipuglia.com 1 dicembre 2017

Ricorre il 6 dicembre la festa di San Nicola, la più importante ricorrenza per i baresi. Infatti, dall’alba la città si affolla di devoti e curiosi che si recano alla Basilica per assistere alle Sante Messe, che si celebrano numerose, e si concludono con una solenne cerimonia presieduta solitamente dall’Arcivescovo di Bari.
Moltissime anche le giovani in cerca del loro “principe azzurro” che, nel solco della tradizione nicolaiana, che vede il Santo attento alla sorte delle fanciulle, la Basilica dona per l’occasione la dote maritale ad alcune ragazze povere della città vecchia.

L’anniversario della Traslazione è celebrato particolarmente nel mondo russo-ortodosso. San Nicola è considerato anche il protettore dei bambini, forse per il noto miracolo dei tre piccoli ragazzi che il Santo salvò dall’oste malvagio.
La statua lignea fu portata di sera, sempre avvolta nei suoi paramenti, nello studio dell’artista, il quale accertò che l’imponente immagine si riduceva nella magnifica testa, realizzata nel 1794 da Giovanni Corsi, magistralmente scolpita con la maestosità di un pensatore o filosofo greco e a due splendide mani.
Ogni sera Colonna ed i familiari, di fronte alla statua, recitavano il Rosario, ma il maestro non riusciva a dormire, dal momento che San Nicola era ‘accampato’ nella sua casa, ove fuori facevano buona guardia i carabinieri.
I Domenicani, invece, seguivano attentamente i lavori, intanto che il vecchio pittore dava nuovo lustro alla scultura di uno dei Santi più noti in questo e nell’altro mondo.

Padre Gerardo Cioffari o.p., il noto storico della Basilica barese, in una nota pubblicata su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 9 maggio 2005, ricorda tre miracoli di San Nicola legati al mare.
Il primo si riferisce a dei naviganti sorpresi da una tempesta e che invocano San Nicola, il quale appare improvvisamente e, «rapido soccorritore» precipitandosi ad aiutarli portandoli sicuri nel porto; il secondo miracolo avviene in tempo di carestia. San Nicola convinse alcuni capitani di navi che trasportavano grano da Alessandria a Costantinopoli, a lasciarne un po’ nel porto di Mira salvando così molte persone dalla fame.

Ci furono solo una trentina di feriti e nessuna vittima. L’immagine allegata, che rappresenta l’evento, è sistemata su un palazzo di via Venezia, la strada che sovrasta la Muraglia nei pressi del Fortino.
Sta di fatto che le sue azioni di “campione” della cristianità – come sostiene Vito Maurogiovanni – i miti e le leggende legate al suo nome sono così fortemente radicate nella tradizione, nell’arte, nelle scritture tramandate per cui anche il narratore dei giorni nostri non può sfuggire ai fervorosi racconti che, da secoli, si accumulano sul Santo così caro agli uomini d’Oriente e d’Occidente.

Insomma un Santo universale.